Il Palermo dura solo 60′: il primo e l’ultimo quarto d’ora sono un incubo

La partita contro il Bari ha confermato ancora una volta uno dei problemi più evidenti del Palermo in questa stagione: la squadra rosanero regge solo per 60 minuti. Diventa infatti significativo il numero di gol subiti sia nel primo che nell’ultimo quarto d’ora, a testimonianza di un approccio spesso passivo e poco incisivo e di una difficoltà evidente nella gestione dei momenti più caldi e decisivi della gara.
Il paradosso dei primi tempi
Nonostante il Palermo abbia spesso mostrato un volto da grande squadra nei primi tempi – come nella gara d’andata contro il Modena o nelle sfide casalinghe contro Brescia e Sassuolo – c’è un dato che pesa come un macigno: con 9 gol subiti nei primi 15 minuti, incluso quello di Maggiore al 6’ contro il Bari, i rosanero hanno la terza peggior difesa del campionato in questa specifica fase di gioco.
Curiosamente, il Palermo sembra trovare il ritmo proprio dopo il primo quarto d’ora: tra il 16’ e il 40’ minuto, infatti, è la squadra che ha segnato di più, con ben 11 reti all’attivo. Un dato che racconta di una reazione spesso tardiva, quasi innescata da uno svantaggio iniziale, come se servisse una scossa per entrare davvero in partita. In questo senso, proprio la sfida contro i pugliesi, le gare d’andata con Sassuolo e Catanzaro, e quelle di ritorno contro Reggiana e Sampdoria ne sono una dimostrazione.
Le irrisolte fragilità mentali
Il trend è tutt’altro che rassicurante e si aggrava ulteriormente con un’altra statistica da incubo: con la rete messa a segno da Simic all’89esimo minuto, i rosanero hanno incassato il tredicesimo gol in campionato dal 75’ in poi su 37 totali (circa il 35%). Un campanello d’allarme che conferma come, oltre ai problemi di approccio iniziale, la squadra soffra di una fragilità mentale evidente, soprattutto nei momenti finali delle partite.
Tra scelte discutibili da parte dell’allenatore, blackout difensivi improvvisi e disattenzioni diffuse in tutta la squadra, il Palermo continua a non trovare soluzioni alla questione ormai cronica delle reti subite nei minuti conclusivi.
Se a questo si aggiunge che il Palermo, in tutta la stagione, non è mai riuscito a ribaltare completamente una situazione di svantaggio, emerge con chiarezza un aspetto da non sottovalutare: i rosa sembrano mancare di determinazione e di quella fame necessaria per portare a casa i tre punti.
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ma quale ” fragilità mentale ” – bisogna parlare di depotenziamento della squadra con le sostituzioni di Dionisi – che togliendo punti di riferimento e giocatori importanti dal campo inserendo ragazzini e vecchi arrugginiti che dovrebbero stare lontano da Palermo, le squadre avversarie trovano terreno fertile per i loro inserimenti, avendo di fronte una squadra diversa e debole rispetto alla squadra che c’era sul campo prima delle sostituzioni – non è per caso che Dionisi cosi si vendica per il fatto che sicuramente lo manderanno via a calci in c..o a fine campionato?
Al 75° esce fuori il genio dalla lampada e …puff !!!
IL DANNO È FATTO!!!
Prima i giocatori devono capire come sono disposti in campo, primo quarto d’ora, poi Dionisi smantella tutto, ultimo quarto d’ora…il pesce fete sempre dalla testa….
Per il materiale umano a disposizione, questa deve essere la formazione che sempre (salvo infortuni e squalifiche) deve andare in campo per finale di stagione : 3-4-1-2
Audero
Baniya (purtroppo è quello che fa il minor danno tra tutti , da rimandare in Turchia a fine stagione). Magnani centrale, Ceccaroni sulla sinistra.
Pierozzi, l’intoccaile mediana Go-Blin e Lund per il centrocampo.
Trequartista Ranocchia, ( batte corner e punizioni ) perché è lì che deve stare,dietro le punte, Dionisi lo ha già bruciato come giocatore mettendolo in ruoli assurdi, e la coppia Brunori- Pohjanpalo sulla stessa linea.
Sostituzioni : Segre per Pierozzi, Le Douaron per Lund, Verre per Ranocchia, ed Henry per Brunori.
Così e con sostituzioni sensate il Palermo ha buone possibilità di giocarsi la promozione.
Invece di avere calì nei finali, si continuerebbe a giocare, tenendo il baricentro della squadra alto. Perché se giochi lontano dalla tua porta, è meno probabile che l’avversario possa farti gol.
La migliore difesa è l’attacco!!!!!
Faglielo capire a Dionisi……. se mai ne fosse capace .
Sai quanti goal prendiamo se fai le sostituzioni che hai scritto . Segre per Pierozzi, Le Douaron per Lund?…Ci vorrebbe il pallottoliere…!!!
D’accordissimo.
La fragilità è innanzitutto fisica (responsabilità di chi allena); poi è tecnica per tanti mesi a mettere giocatori nel ruolo sbagliato e a tenere in panchina gente più forte (responsabilità di chi allena); poi tattica nello scegliere sempr eil mome nto sbaglato e i giocatori sbagliati per le sostituzioni causate dalla fragilità fisica di cui sopra (responsabilità di chi allena); infine la fragilità mentale non è altro che il ecessario e inevitabile risultato delle fragilità di cui sopra. Una squadra con questi punti deboli non può esser forte mentalmente.
A chi ancora ogni tanto difende lo scarsone in panchina dicendo che alcuni giocatori sono scarsi, va ricordato di guardare il rendimento di diverse cosiddette scartine che quando sono state inserite in squadre bene allenate rendono molto meglio che da noi.
Lunedì visto che è dell’Angelo spero che i tifosi gli mettano un paio di ali e lo facciano volare via a pedate! Ai ns pseudo ultrà ( studiate dai cugini catanesi come si esercita la professione di ultras) chiedo all’ingresso delle squadre in campo di non intonare il solito quanto banale rosanero o le ole rosanero ma di cantare fin dallingresso un fortissimo Dionisi vaffan… fate sentire e soprattutto fate capire al soprammobile Gardini che noi in caso di playoff vogliamo e non vorremmo- farli con un altro allenatore e non con questo che ha buttato via una stagione con la sua arroganza presunzione ma soprattutto la sua totale incompetenza calcistica ma anche umana. Quindi lunedì è decisivo cantare un solo coro come vi esorto da giorni e soprattutto senza attendere il triplice fischio ma fin da subito e per i 90
iodico Che dobbiamo farci sentire e che questo non lo vogliamo un giorno in più a Palermo!!!DIONISI VAF…
La squadra sicuramente ha delle carenze ma dal mio punto di vista il fattore mentale viene determinato da chi siede in panchina.Il Palermo di Baldini pur limitato tecnicamente aveva una garra agonistica impressionante non mollava un centimetro all’avversario e quando si trovava in difficoltà tirava fuori quel qualcosa in più che determinata il match, storia del tutto diversa con Corini e Dionisi due allenatori stile british che pur avendo 2 rose competitive per il campionato cadetto non sono mai riusciti a tirare fuori il 100% dai propri giocatori e fattore ancora piu’ importante nei momenti di difficoltà invece di dare quel plus hanno attuano decisioni che si sono rilevate sempre deficitarie determinando sconfitte cocenti e di conseguenza mancanza di sicurezza ed autostima.
La penso come Manos.
Inoltre è un allenatore che non ha dato un gioco anche semplice alla squadra che è costretta ad improvvisare e quindi a sbagliare spesso demotivandosi.
Poi non sa leggere i momenti delle partite e quindi non sa prendere contromisure ai cambi e alle disposizioni degli avversari!
Dio Nisi deve andare via!
Integralista, ostinato, presuntuoso…e incompetente!
Le analisi sulla stagione in corso non interessano più in quanto ormai quasi del tutto compressa. Vorremmo sentire parlare del futuro prossimo del Palermo, della convenzione Stadio, dei rumors su nuovo allenatore e DS.
Il calcio giocato non è paragonabile ad un teorema matematico. Non esistono vere condizioni necessarie e/o sufficienti legate ad esempio ai soldi spesi per allestire una rosa che sulla carta sia competitiva. In sintesi non si può ridurre il tutto ad una raccolta di figurine senza un anima,.mentre è vero che è quest’ultima che condiziona il tutto.Quando manca la presenza attiva di una proprietà che sprona assieme al mister di turno i giocatori, che li fa diventare un tutt’uno, una squadra ,l’unica cosa che si ottiene è il fallimento di un progetto, di un sogno per i tifosi e anche di chi i soldi li mette a disposizione. Bisogna affidarsi a persone presenti , competenti e cazzute. Tutto ciò manca in questa società, una società che spende tanto a volte male, ma che poi rimane quasi impassibile di fronte a scempi sportivi come il nostro. Se la stessa capirà che bisogna colmare questo tipo di lacune allora in serie A ci andremo, in caso contrario sarà altamente improbabile….!!!!..Il calcio a volte è pazzo, ma non è fesso…!!!!
Infatti. Di squadra e allenatori vari sappiamo ormai tutto. Inutile continuare a tirar fuori altri aspetti , vivisezionare le partite scompinendole in più pezzi. Sono limiti evidenti , pazienza. Occorre pensare al futuro.