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Il Palermo fa festa con “Gastone” e… il maiale di Pohjanpalo. Le pagelle ironiche di A&F

Vincere! Per cominciare a sperare e dare ancora un senso a questo campionato foriero di tante delusioni e poche soddisfazioni. Da inizio stagione ripetiamo come un mantra, quelle poche volte che ci è capitato di vincere, che bisogna fare il filotto di vittorie ma finora l’unica cosa che c’è riuscita è il fiotto di bile. Solo una consonante ma fa tanta differenza.

Dionisi cambia molto e mette in campo una formazione che ci sembra addirittura arrembante. Rientra Ceccaroni, finanche con la fascia di capitano al braccio, Blin va a centrocampo accanto a Gomes. Ranocchia si riposa, resta Verre e, al posto di Lund, c’è il redivivo Di Francesco. Brunori è squalificato e c’è Le Douaron a fare coppia con il bomber finlandese.

Il Palermo comincia subito forte e intravediamo, sorpresi e stupiti, finanche qualche trama di gioco. E non abbiamo neanche bevuto prima di venire allo stadio! Addirittura riusciamo a guadagnare un calcio di punizione a due in area che non si vedeva dai tempi di 90′ minuto e che storicamente ha segnato solo Maradona contro la Juve sotto il diluvio. Poi il ritmo rosanero rallenta, il Brescia prova a prendere campo ma il Palermo controlla bene cercando il guizzo giusto per passare in vantaggio.


I lombardi si chiudono bene e quando non ci arrivano ci si mette pure il portiere a negare a Pohjanpalo il meritato vantaggio su un bel colpo di testa. E così il primo tempo si chiude con una sola squadra in campo, quella rosanero, ma con il più classico dei risultati: uno stitico zero a zero che ci sta stretto come la maglia della salute dopo le vacanze natalizie.

Al rientro notiamo il classico atteggiamento da “notte dei morti viventi” dei rosanero e ci chiediamo cosa gli abbia detto Dionisi nello spogliatoio per farli deprimere così. Il Brescia prende campo, il Palermo si incarta e non riesce più a venirne a capo: una metamorfosi inspiegabile. Noi, che Kafka non lo abbiamo mai compreso bene, cominciamo a innervosirci soprattutto per le continue perdite di tempo dei giocatori bresciani che sovente cadono a terra come colpiti da un fulmine divino.

Finalmente i rosanero si svegliano con Di Francesco che ha una grande occasione ma il portiere chiude bene lo specchio e ci strozza in gola l’urlo del gol. Arrivano i cambi ed entrano Vasic e Segre per Verre e Blin, entrambi ormai senza benzina. I bresciani continuano con la più disgustosa delle meline in campo con gente che si accascia all’improvviso e il portiere che ogni volta si porta il pallone a casa prima di ogni rinvio.

Il Palermo spreca troppo e il risultato non si sblocca. Dionisi pensa bene di cambiare gli esterni mettendo anche Lund al posto di Di Francesco, nonostante l’attaccante rosanero fosse ancora tra i più pericolosi. Quando ormai abbiamo praticamente perso le speranze arriva il miracolo. Ceccaroni viene sgambettato in area e l’arbitro concede il rigore! Il var conferma e Pohjanpalo va sul dischetto. E’ un momento che vale una stagione e il bomber biondo tira forte e angolato e il portiere, seppure lungo e grosso, può solo toccarla e poi raccogliere, stavolta di fretta e furia, la palla dalla rete.

L’arbitro dà 6 minuti di recupero che ci sembrano 60, il tempo non passa mai, le coronarie vengono messe a dura prova, la pressione schizza alle stelle e noi accorciamo la nostra vita utile di almeno due anni. Ma arriva il fischio finale e ci portiamo a casa i tre punti! Una vittoria meritata ma complicata come la vita dei tifosi rosanero, sempre in bilico tra l’inferno e il paradiso. Finalmente due vittorie di fila e un’altra settimana di serenità. E scusateci se è poco.

Audero 6,5 – Non deve compiere nessuna parata decisiva ma ci dà un complessivo senso di sicurezza, soprattutto nelle mischie in aria in uscita che tante volte ci hanno fatto soffrire, che fa tanto bene alle nostre disastrate coronarie. Affidabile.

Baniya 6 – Il Brescia si rivela poca cosa in zona d’attacco e lui, libero da marcature, ne approfitta per lanciarsi in alcune, improbabili, sortite offensive, spesso confusionarie. Ardito.

Magnani 7 – Dirige la difesa con autorità ed autorevolezza senza sbagliare nulla. Professore.

Ceccaroni 7 – È ormai una sicurezza sulla fascia sinistra, e non avendo particolari compiti da assolvere in fase difensiva, si propone ripetutamente in avanti fino alla giocata decisiva con cui si fa sgambettare per procurarsi il rigore della vittoria. Sagace.

Pierozzi 6 – Un ottimo primo tempo con numerosi inserimenti e anche conclusioni a rete, purtroppo non precise come la settimana scorsa. Ma come dice il nostro amico Lelio se in tutta la sua carriera ha segnato 5 gol non si può pretendere di più. Nella ripresa non azzecca più nulla. Bipolare.

(dal 34′ s.t. Diakitè) s.v.

Blin 7 – Controlla, spinge, contiene, riparte, spazza e ramazza. Viene sostituito per evitare l’infarto. Infaticabile.

(dal 23′ s.t. Segre) s.v.

Gomes 7 – Recupera una infinità di palloni e non ne perde neppure uno, cercando anche qualche accelerazione o verticalizzazione. Per noi deve giocare sempre. Pupillo (nostro).

Di Francesco 7 – Finalmente gioca come da due anni ci aspettiamo che faccia. Dribbla, crossa, crea superiorità, si propone per le conclusioni a rete. E con lui come esterno sinistro il Palermo riesce a spostare molto più in avanti il baricentro soffrendo meno da quel lato. Inamovibile.

(dal 34′ s.t. Lund) 6,5 – Tutto lo stadio non apprezza il suo ingresso in campo però è proprio lui a mettere lo zampino decisivo nell’azione che porta al rigore. Essenziale.

Le Douaron 6 – Si sbatte su ogni palla ma il ruolo di “cerniera” nel nuovo modulo rosanero non gli si addice anche se si guadagna la pagnotta. Corridore.

(dal 47′ s.t. Insigne) s.v.

Verre 6 – La diga costruita a centrocampo dai compagni di reparto gli lascia più spazio e dovrebbe consentirgli di inventare con maggiore continuità ma non sempre ci riesce. Impreciso.

(dal 23′ s.t. Vasic) s.v.

Pohjanpalo 7 – Con lui non si butta niente, come nel maiale. Dategli mezza palla e di riffa o di raffa ti tira fuori un assist, un movimento decisivo o una conclusione pericolosa. Se poi la palla è sul dischetto la capitalizza calciando in maniera pressoché perfetta. Arma letale.

Dionisi 6 – Finalmente schiera una formazione più offensiva e la squadra risponde con il miglior primo tempo di tutta la stagione. Evidentemente i discorsi motivazionali non sono il suo forte perché nella ripresa il Palermo si incarta e combina poco. Quando temiamo, come tutto lo stadio, che abbia sbagliato le sostituzioni stavolta, in un modo o nell’altro, la sorte gli sorride e proprio uno dei neo entrati risulta determinante. Gastone Paperone.

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37 thoughts on “Il Palermo fa festa con “Gastone” e… il maiale di Pohjanpalo. Le pagelle ironiche di A&F

  1. Credo che Amenta e Ferrara abbiano bevuto del Bourbon prima della partita.
    Che Gomes abbia fatto una buona partita in fase di interdizione è palese, che non abbia sbagliato un pallone è falso perché ha tentato un paio di lanci ad muzzum che non fanno parte del suo limitato repertorio.
    Se poi mettete 7 a Gomes e 6 a Verre che ha giocato una grande partita, significa che il Bourbon ha fatto effetto.
    Gomes voto 6,5
    Verre voto 7,5

    1. Se sono ad muzzum fanno parte del suo repertorio, secondo quanto volevi dire. Fai pace col cervello per come ti esprimi! E cerca di commentare senza offendere, se ne sei capace, visto che lo fai regolarmente. Qui si è tutti per commentare, andare sul personale è solo da maleducati. Non sono infine pagelle tecniche le loro, ma di un altro genere.

      1. Toh…un difensore d’ufficio che sbuca dal nulla.
        Ma chi ti conosce? Scrivi lenzuolate di cretinate per difendere il tuo pupillo Dionisi e se qualcuno ti contraddice lo reputi ignorante?
        Il vero ignorante e presuntuoso sei tu, che offendi parecchi utenti senza averne la competenza.

        1. Tu sei un artefice di castronerie colossali e di miopia calcistica e accusi gli altri ?
          Continua a scrivere quello che vuoi, l’importante è che non ti permetti di incrociarmi mai più, come farò io

    2. In Bourbon veritas, si potrebbe concludere. Perché, grazie al superalcoolico preferito, Amenta e Ferrara hanno gettato la maschera riguardo al “loro pupillo” Rodri Gomes. E tutti hanno potuto vedere non i volti paonazzi di A&F ma quelli rubizzi di Rosanero e di suo cognato Tano U’ Scassapagghiaru. Se non loro, chi avrebbe potuto, d’altra parte, dare 7 a Tartaruga Gomes? Il quale ha fatto correre Blin il doppio del solito con i suoi errore, ha perso molti contrasti e ha sbagliato tutti i lanci di gittata superiore ai cinque metri. Il francese, scoppiato come un palloncino d’oro nel secondo tempo come ha dimostrato la lingua fuori fissa nei rientri, ha meritato, comunque, un 6 striminzito in virtù di un discreto senso della posizione e di qualche colpo di testa eccezionalmente azzeccato. E questo nonostante il suo contributo nel gioco aereo di sbarramento risulti, di solito, paragonabile a quello offerto da Chihuahua Odjer. Altro pupillo di Rosanero Alias Amenta e di Nofrio U’ Scassapagghiaru Alias Ferrara.

  2. Per molti Gomes è un giocatore imprescindibile adesso è diventato il vostro pupillo per me Gomes è un onesto mediano e nulla più.

  3. “Il postino suona sempre due volte”. E’ “Ossessione” per Luchino Visconti, una delle 100 eccellenze (o quasi) italiane. Mentre il polpettone americano con Jessica Lange è da menzionare almeno per la sequenza-elogio del pane fatto in casa. Fine, sipario. Anzi, non ancora. ‘Va chiuiti, sbagghiò u reggista, posa u fiascu, livatici u vinu, chitarrinaaaa’. Da ‘Assurdino, il teatrino dei piccoli’ tournée no-stop. Vieni avanti [omissis]

  4. Non sono d’accordo sui discorsi motivazionali, c’è soltanto che in campo non c’è solo una squadra, anche l’altra può farsi “sentire”, mi sembra una cosa normale, ci sono i cd cali atletici momentanei.
    Ah ora la sostituzione è andata bene??
    Ma finiamola, le sostituzioni riguardano l’aspetto tattico, a volte vanno bene, a volte no. Capita a tutti. Già c’è chi ha ignorantemente detto che non doveva sostituire Verre con Vasic: ma fatemi il piacere, Verre era alla bombola d’ossigeno e non doveva sostituirlo? Verre serve a pieno regime, non in uno stato già molto affaticato.
    Sono cose ovvie per un allenatore.
    E poi gli altri in panchina a cosa servono? A fare le belle statuine?
    E’ importante poi far sentire l’unità e la partecipazione di tutti, fondamentale per il raggiungimento di obiettivi.

      1. Corrado da te non me la sarei aspettata questa domanda 🙂 non è male Vasic e ha giocato bene e poi ripeto Verre doveva uscire

  5. “Veramente non riesco a capire tutto questo astio nei confronti di Gomes, che gioca sempre bene e suda la maglia come pochi. Io lo farei giocare anche con una gamba sola. Se Gomes andrà via da Palermo, giocherà sempre titolare in qualsiasi squadra.”

  6. Questi sono gli Amenta e Ferrara che mi piacciono!
    La pagella su Gomes è da incorniciare!
    Come scrivono Amenta e Ferrara e come pensano tutti i tifosi, Gomes è imprescindibile, deve giocare sempre!

    Si conferma quanto scrivo da anni: No Gomes no party!
    Senza Gomes si perde.
    Con Gomes si vince.
    Il ritorno di Gomes a centrocampo è coinciso con il ritorno del Palermo alla vittoria (cosenza, brescia).

    1. Tutti i pagellisti obiettivi, ossia quelli privi di pupilli, hanno dato 6 a Rodri Gomes. Rosanero (7,5) e A&F (7) non vanno considerati, pertanto, eccezioni che confermano la regola. Perché, come il loro intimo Nofrio U’ Scassapagghiaru, ammettono di avere non solo diversi pupilli ma anche un pupillo del cuore: Tartaruga Gomes. Va da se’ che i voti espressi e le opinioni date da questi opinionisti, viziati dai favoritismi come sono, risultano completamente inattendibili.

    2. “Il ritorno di Gomes a centrocampo è coinciso con il ritorno del Palermo alla vittoria (cosenza, brescia)”
      Questo è vero. E’ l’unica affermazione confutabile con i numeri e corrisponde a verità.

      1. “Confutabile” è un sinonimo di contestabile. L’esatto opposto, cioè, dell’aggettivo che ti serviva per ammantare la tua fandonia di verità assoluta. Complimenti per la padronanza dell'”itagliano” e del “cacio”.

  7. X giuseppe:
    Veramente Gomes ha giocato molto meglio di Pierozzi (peggiore in campo), Verre (in calo) e Le Douaron messi assieme!
    Poi non c’è nessun astio verso Gomes, anche ieri i tifosi erano tutti per Gomes.
    come sempre applauditissimo!

    ps: e meno male che qualcuno mi confondeva con giuseppe. Ma potrei mai scrivere che Pierozzi ha giocato meglio di Gomes? ah ah ah

    1. Considerata la malafiura che accucchiasti l’altra volta firmandoti, tu sostieni per errore, Giuseppe, il senso dell’opportunità vorrebbe che i dialoghi con Giuseppe li aprissi in altra sede. Grazie.

  8. Commento corretto

    Solidarietà ad Amenta e Ferrara, bersaglio di sgradevoli attacchi da parte di Pippo. I fatti, i giornali e i tifosi confermano il giudizio di Amenta e Ferrara e smentiscono Pippo e Rio. Gomes non ha sbagliato nulla. Basta rivedere la partita per accorgersi che Gomes non ha commesso alcun errore e che ogni passaggio era perfetto. Anche ieri tutti allo stadio elogiavano Gomes, lo consideravano imprescindibile e criticavano le sciagurate esclusioni passate di Gomes. E tutti i giornali on line e cartacei promuovono a pieni voti Gomes, smentendo totalmente Pippo e Rio.

    Ecco alcuni esempi.

    Pianeta Serie B: “Prestazione di livello del francese, arpiona tutti i palloni possibili ed è utile in fase di impostazione”.

    I Love Palermo Calcio: “Schermo perfetto davanti la difesa, Gomes recupera tanti palloni e ne gestisce benissimo tanti altri. Un paio di buone giocate ad illudere gli avversari”.

    Sporticily: “Il francese si riprende la cabina di regia e gioca una partita quasi perfetta. Geometrie, dinamismo, intelligenza calcistica e tattica. Tutte doti che l’ex City mette in campo anche contro le Rondinelle”.

    Palermo Today: “Gomes detta i tempi in mezzo, smistando rapidamente il pallone”.

    Tuttomercatoweb.com: “Prestazione di grande sostanza del centrocampista che si distingue per precisione nei passaggi e visione di gioco. La sua capacità di dettare i tempi della manovra risulta fondamentale nell’economia del gioco rosanero, alternando sapientemente verticalizzazioni e possesso palla. Prezioso anche in fase di non possesso, dove la sua intelligenza tattica gli permette di intercettare numerosi palloni e di interrompere sul nascere le trame offensive avversarie”

    1. Monastra e tutti i quotidiani a Rodri Gomes hanno dato 6. Per cui racconta al procuratore di Tartaruga Claudio e non a noi che il sito in swahili gestito da te in sinergia con tuo cognato Nofrio U’ Scassapagghiaru al tuo pupillo ha dato 10.

  9. Solidarietà ad Amenta e Ferrara, bersagli di sgradevoli attacchi da parte di Corrado. Come sempre Corrado è smentito dai fatti, dai tifosi, dalle pagelle, dai giornali. Gomes ha fatto un partitone. Non ha sbagliato nulla. Ha indovinato tutti i passaggi, ha verticalizzato, ha dato geometrie e ordine a centrocampo. E’ stato apprezzatissimo dal pubblico! Non c’è un solo errore commesso da Gomes in tutta la partita. Anzi ha sopperito ad alcune incertezze di Blin. Poi definirlo “tartaruga”è ridicolo perchè Gomes è rapidissimo di testa e di piedi.

  10. È incredibile e sorprendente come il calcio possa essere visto in maniera completamente diversa da ciascuno… E’ anche questo il bello, ciò che ci porta a leggere con curiosità e commentare. Ma è comunque incredibile, e menomale che di allenatore ce n’è uno solo. Le critiche alla “tartaruga” Gomes, che pure nello stretto mi sembra evidente sia rapido e scaltro, poi le critiche a Ranocchia, qualcuno vorrebbe far passare che abbiamo vinto perché non c’era lui… ma per me lui è chiaramente potenzialmente il giocatore più forte che abbiamo, è un giovane e ci vuole pazienza, ma ha un piede di altra categoria, anzi due. Intanto precisiamo anche che Ranocchia non ha giocato perché non era in forma e non per scelta tecnica, parole di Dionisi. Ma poi sempre questi discorsi sulla velocità… ma che dobbiamo fare le staffette o i record di velocità? Se uno riesce ad unire velocità e tecnica è tanta roba, ma sono in pochi, il calcio si gioca soprattutto con la velocità di pensiero e visone, quelli che fanno correre il pallone e gli avversari e sanno posizionarsi attirandolo sto pallone fanno vincere le partite e mandano pure in gol quelli veloci, e questo vale soprattutto per i centrocampisti. Riquelme, Vieira, Thiago Motta, Veron, lo stesso Zidane per arrivare ai nostri Liverani e Vazquez e si potrebbe andare avanti fino a Natale, ma di cosa vogliamo parlare? Ma che poi Ranocchia non è sicuramente più lento di Blin e Gomes, la rapidità nello stretto è ancora un’altra cosa. Ma bene così, abbiamo vinto e possiamo essere tutti contenti per questa settimana. Sinceramente non posso dire però di esaltarmi per una vittoria di rigorino negli ultimi minuti contro questo Brescia, si deve fare molto di più se si vuol arrivare ai playoff da protagonisti. Manteniamo equilibrio, non c’è ancora da trarre conclusioni per queste due vittorie e la classifica che abbiamo.

    1. caro Ignazio, tu non devi aver giocato a calcio nella tua vita per scrivere certe cose e non capire l’importanza della velocità sia fisica che di pensiero. Io, lo ripeto ancora, non dico che Ranocchia non sia tecnico e abbia qualità, ma la realtà di quando entri in campo, è questa: un giocatore faro deve mantenere questo ruolo, sia che giochi trequartista che play, deve essere onnipresente,aver personalità, efficace, concreto, rapido nelle letture momentanee.
      Ora lui per adesso è tutt’altro che questo o fa vedere qualcosa di buono molto raramente. Il risultato è tanta incostanza.
      Citi grandi veloci di pensiero, ma gli assist di Ranocchia dove sono?
      Statisticamente ridicoli come pochezza , come i gol.
      Intanto finora nessuna squadra precedente ci ha creduto, forse perché finora ha dimostrato solo atipicità di ruolo.
      Io gli auguro per il bene del Palermo che possa migliorare in quelli che sono i suoi difetti, sarebbe una cosa bellissima.
      Sicuramente Blin non è veloce e a me non piace. Gomes è certo più dinamico di Ranocchia, ma ha un altro ruolo.
      Per me il play ideale è Salvatre Esposito, così come trequartista Bernabé, gente con personalità grinta giusta velocità atletica e di pensiero nei loro ruoli specifici.
      Guardando loro ti accorgi quanti anni luce è lontano Ranocchia che comunque, ripeto, speriamo riesca a maturare e a migliorare.

      1. Caro Valerio, ti rispondo volentieri perché mi sembra che stavolta non ci siamo capiti e certe tue considerazioni le trovo superflue e non attinenti… Innanzitutto mai ho sottovalutato la velocità di pensiero nel calcio, anzi, prova a rileggere. Mi riferivo a questa tanto invocata velocità o lentezza di gambe che spesso mi trovo qui a leggere manco fosse la cartina tornasole. La storia del calcio dice altro, ed anche la nostra, altrimenti ci sarebbe Makinwa a comandare le nostre statistiche e non uno come Toni, solo per fare un altro esempio… Se ho giocato a calcio? Si, ma non ad alti livelli, il talento non mi ha baciato come succede nel 99,9 % dei casi. Ricadi tu in quel 0.01 % per caso? Ho sempre seguito, mio figlio gioca con anche più talento di me ed io alleno adesso i bambini con passione. Se non è abbastanza, ci tengo a farti notare che la storia del calcio è piena di allenatori che non hanno giocato ad alti livelli, uno su tutti Mourinho, e viceversa di grandi ex calciatori che di calcio ne capiscono poco per loro stessa ammissione. Detto questo, sicuramente non ho le competenze e la preparazione per fare l’allenatore a questi livelli, i miei sono pur sempre pareri e commenti tanto per riempire dei vuoti e stare con altri tifosi rosanero. Ranocchia è giovane e ha tanto da migliorare, ma uno dei pochi nei quali personalmente vedo talento e potenziale in questa squadra. Esposito e Bernabé piacciono anche a me, ma non sono nostri così come tanti altri. Infine hai ragione quando dici che Ranocchia potrebbe avere statiche migliori ma fammi cortesemente un elenco dei giocatori che hanno statistiche buone sotto la guida di Dionisi… o almeno in linea con la loro carriera. Non prendiamo però per favore le ultime due partite contro questi avversari e i gol su rigore per gonfiare queste statistiche…

      2. E per concludere una volta un allenatore bravo mi disse che non è importante quanto si corre ma come si corre… Che avvolte la corsa non fatta vale più di quella fatta. Poi in questo calcio so anch’io che è importante avere anche dei grandi atleti in squadra, velocità e soprattutto resistenza sono anche essenziali e spesso non è tutto chiaro e visibile agli occhi di noi tifosi… Ricordo ancora il mio stupore nel vedere le statistiche di corsa e persocorrenza di giocatori come Pastore, Pirlo o Beckham. Adesso poi viene monitorato tutto al GPS, un giocatore che non si muove abbastanza e bene lento o veloce che sia non lo vede più il campo… Ranocchia compreso qualora fosse, puoi stare tranquillo che se la devono sudare la nostra maglia.

  11. Suggerirei un remake del vecchio programma (vecchio come noi) in cui il picciriddo Guido Monastra scherzava coi giocatori, oggi potrebbe portare Dionisi ad accendere un cero alla Santuzza…

  12. “Evidentemente i discorsi motivazionali non sono il suo forte perché nella ripresa il Palermo si incarta e combina poco. Quando temiamo, come tutto lo stadio, che abbia sbagliato le sostituzioni stavolta, in un modo o nell’altro, la sorte gli sorride e proprio uno dei neo entrati risulta determinante.”

    Quindi per chi ancora soffre per la dipartita (tecnica) del caro Eugenio, Dionisi e’ carente anche nei discorsi motivazionali e siccome loro, con tutto lo stadio, avevano battezzato errate le sostituzioni, e’ stata la sorte ad aiutarlo. Lasciando stare che al caro Eugenio avreste dato 8 piu’ menzione della fiddazza di carne, devo dire che siete davvero comici, spesso inconsapevolmente.

  13. La spiegazione di tanta indulgenza verso Genio si potrebbe ricercare nel fatto che Amenta e Ferrara hanno sempre considerato Corini loro pupillo. Che ne sappiamo? Ma forse manciavano nzemmula fiddazze ri carni ra rieci chila. E magari andavano al ristorante argentino di un altro pupillo del duo comico-giornalistico: Mario Santana. Permarrebbe il mistero su chi, alla fine, pagasse il conto. Certo non Rosanero. E neppure Rodri Gomes.

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